ANALISI DEI GIOCHI (1) - I GIOCHI PSICOLOGICI


ANALISI DEI GIOCHI (Berne, 1967)

Definizione: serie di transazioni ulteriori complementari rivolte ad un risultato ben definito e prevedibile caratterizzato da un colpo di scena, cioè un improvviso stravolgimento della relazione transazionale, con conseguente stato d’animo negativo (tornaconto del gioco) in entrambi i soggetti della relazione, che rinforza le loro convinzioni di copione.


CARATTERISTICHE DEI GIOCHI
• Sono ripetitivi
• Sono al di fuori della consapevolezza dell’A
• Terminano con una emozione spiacevole sperimentata da entrambi i giocatori
• Comportano uno scambio di transazioni ulteriori tra i giocatori
• Comportano sempre un momento di sorpresa o confusione
• Implicano sempre una disconferma

RAGIONI PER GIOCARE
• Ottenere carezze
• Mantenere la propria percezione esistenziale
• Soddisfare il bisogno di strutturare il tempo
• Collezionare reazioni emotive da utilizzare in seguito
• Sfuggire l’intimità pur mantenendo rapporti emotivamente intensi
• Rendere l’altro prevedibile, sapendo come agganciarlo
• Mantenere il sentimento di ricatto

VANTAGGI DEI GIOCHI
• Vantaggio psicologico interno
• Vantaggio psicologico esterno
• Vantaggio sociale interno
• Vantaggio sociale esterno
• Vantaggio biologico
• Vantaggio esistenziale

GRADI DEI GIOCHI
Giochi di primo grado:
• i giocatori avvertono un lieve disagio e sono disposti a proporlo nel loro ambiente sociale perché socialmente accettati
Giochi di secondo grado:
• i giocatori avvertono uno stato d’animo decisamente spiacevole e si adoperano perché il gioco non sia conosciuto nel loro ambiente sociale
Giochi di terzo grado:
• i giochi che comportano conseguenze spiacevoli e gravi non solo a livello emotivo ma anche fisico

ESEMPI DI GIOCHI CATEGORIE
• “Alcolizzato” (giochi della vita)
• “Tutta colpa tua” (giochi coniugali)
• “Non è terribile?” (giochi di società)
• “Violenza carnale” (giochi sessuali)
• “Guardie e ladri” (giochi della malavita)
• “Psichiatra” (giochi dello studio medico)
• “Serra” (giocati in terapia di gruppo)
• “Stupido” (giochi dei pazienti)

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